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Lettera ai giovani - La vita è un dono d’amore da vivere intensamente

Agosto 2010

Carissimi giovani,
ho sentito forte nel profondo del mio cuore il desiderio di rivolgervi la mia parola per mezzo di questo mio scritto. È allo Spirito Santo che affido questa mia lettera perché possa veramente parlare al cuore di ciascuno di voi.
Quanto siete preziosi al cuore di Gesú, ricco di grazia e di amore per voi tutti! Quanto siete preziosi alla Chiesa tutta, alle vostre Comunità parrocchiali, al Cenacolo Eucaristico della Trasfigurazione!
È bello ed è importante, carissimi, nel cammino della vostra vita, impegnare le vostre energie nel cercare Cristo Gesú, nell’amare, sotto l’azione dello Spirito Santo, il Signore della vita, nel testimoniarLo concretamente nel vostro quotidiano con fede, con speranza e con tanta carità.
Cercate, pertanto, Colui che vi cerca. È Lui che ci cerca perché immensamente ci ama, ci vuole bene, vuole che tutti, giovani e meno giovani, possano gustare la potenza e la gioia della Sua grazia, della Sua misericordia, della Sua compassione: Egli per noi e per la nostra redenzione ha consumato la sua vita in Croce nell’amore di Dio Padre e dello Spirito Santo per la salvezza di tutta l’umanità; perché l’uomo con la morte e la risurrezione di Cristo Gesú fosse colmato della presenza e dell’opera dello Spirito Santo.
Dice San Paolo, ascoltate: “E se lo Spirito di colui che ha risuscitato Gesù dai morti abita in voi, colui che ha risuscitato Cristo dai morti darà la vita anche ai vostri corpi mortali per mezzo del suo Spirito che abita in voi“ (Rom 8, 11).
Gesú sia sempre il vostro e il nostro Maestro di vita! È commovente pensare a Gesú, scrutando la bellezza del Suo Vangelo e i Suoi preziosi insegnamenti, quante volte sia andato incontro all’uomo, alle persone, ai giovani, ai malati, agli emarginati, ai peccatori, agli sfiduciati, cercandoli instancabilmente, rialzandoli da certe situazioni peccaminose di frustrazione e di umiliazione, riportandoli sulla via dell’amore e della Sua grazia.
Ora cerco di focalizzare alcune figure molto belle che il Vangelo propone alla nostra riflessione: l’incontro di Gesú misericordioso con Zaccheo, questo irrequieto e curioso personaggio. Gesú lo vede, lo chiama, si invita a pranzo a casa sua, violando ancora una volta le convenienze sociali del suo tempo. Gesú, inoltre, va a cercare le pecore perdute, malate, sfiduciate, smarrite, prive di forze, in balia delle forze del male, sorpassando e andando oltre i legalismi ostacolanti il cammino di vita del Suo tempo. Gesú è un cercatore instancabile dell’uomo, dei giovani, di noi tutti.
Ancora vediamo Gesú, Parola del Dio vivente, in cammino sulla strada di Emmaus dove ci sono due pellegrini che stanno tornando a casa loro e piangono la loro speranza delusa: che tristezza nel loro cuore! Ma Gesú su quella strada della rinuncia e del fallimento li accompagna, li illumina, parla al loro cuore immerso nella tristezza, si affianca a loro, li provoca, ne riscalda il cuore con la potenza del Suo amore e li porta allo spezzare il pane della vita, a gustare la gioia di celebrare l’Eucaristia: amore di Dio che in Cristo Gesú nello Spirito Santo si dona per la vita dell’uomo.
Altro stupendo incontro è quello con una creatura molto addolorata davanti al sepolcro alla quale rivolge la seguente e impegnativa domanda: “Donna, perché piangi? Chi cerchi? “ (Gv 20, 15).
O giovane, perché sei nella tristezza, chi cerchi? È Lui, Gesú, la tua vita, la via, la verità che ti fa crescere nella fede, nella speranza e che ti dona la gioia di essere operoso nella Sua carità.
Pertanto è molto importante che ci si impegni nella vita a diventare capaci di capire Gesú, di ascoltarlo e di imitarlo: è Lui che ha sempre una soluzione al dramma del cuore dell’uomo.
Quanto odio ancora ai nostri giorni sta dilagando: violenze, sopraffazioni, guerre, inganni, malignità, incomprensioni, intrighi. Il mondo ha bisogno di amore, di pace, di giustizia, di perdono, di comprensione, di rispetto reciproco.
E voi, cari giovani, portate nel nostro mondo e sostenete, combattendo la buona battaglia, questi valori che danno gioia alla vita, la difendono, la rispettano e la arricchiscono. Così per il valore insostituibile della famiglia, del lavoro e della cultura.
Non dimenticate le vaste e profonde mutazioni avvenute nel mondo del lavoro ancora in atto e della produzione che hanno determinato altrettante vaste e profonde conseguenze nella vita familiare, così come le posizioni culturali, politiche e legislative hanno generato mentalità e costumi ben lontani da ciò che ci insegna il Vangelo, da ciò che ci dice la Parola di Dio del sacramento del matrimonio e della famiglia che è sacra.
Bisogna anche ridare l’autentico valore alla cultura del lavoro per ridonare equilibrio alla vita delle persone e delle famiglie che necessitano di un ricupero armonico del valore del lavoro.
Voi giovani avete bisogno di esprimere concretamente ciò per cui vi siete preparati per mezzo di studi specifici per una società che ha pur sempre bisogno di innovazioni e di sofisticati mezzi, strumenti per rilanciare la virtù della laboriosità dell’uomo.
La preghiera, cari giovani, vi renda forti e fiduciosi; l’Eucaristia, la vita sacramentale e la confessione periodica vi colmino il cuore della grazia, della misericordia e della bontà del Signore; la carità di Cristo Gesú diventi nel vostro quotidiano un’espressione concreta dell’amore che Dio, Padre di tenerezza, non cessa mai di vivificare la bellezza della vostra vita e della vostra giovinezza, diventi sorgente di una bontà nuova. Ogni durezza scompaia dentro di voi, ogni intrattabilità ceda il posto alla dolcezza dell’amore di Dio, alla bontà senza fine della Sua misericordia.
Maria, la giovane Madre di Gesú, della Chiesa, del nostro Cenacolo e di tutti voi giovani, accompagni con il Suo cuore tenero, materno e attento, il vostro stupendo cammino di vita cercando il Signore, la Sua giustizia, umiltà e mitezza, imitandoLo nella Sua tenerezza, bontà e carità. Amen.

Don Adriano
26 agosto 2010

 

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