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Siate benevoli gli uni verso gli altri (Ef 4, 32)

Carissimi,
è Gesù che ci invita a dare il meglio di noi stessi per mezzo della benevolenza. Il comando del Signore che anima la vita dell’uomo è il seguente: “Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi” (Gv 15,12). Questo comando è impegnativo da concretizzare e anche arduo da vivere, ma dà tanta gioia nell’esercitarlo ed arricchisce il cuore dell’umanità.
Si ama, si perdona, si è benevoli solo se si ha la forza donata dallo Spirito Santo, dall’Eucaristia, Pane della carità e dall’aiuto della preghiera. Senza benevolenza non ci sarà mai bontà perchè la benevolenza precede la bontà.
Praticare la bontà dell’amore reciproco significa compiere la volontà di Gesù, Maestro di vita. Dice Gesù a noi tutti: “Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i piedi a voi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri. Vi ho dato un esempio, infatti, perché anche voi facciate come io ho fatto a voi” (Gv 13,14-15).
Essere buoni significa perdonare, perdonare chi ci diffama, chi ci danneggia, chi ci perseguita, chi non ci comprende, chi ci ferisce, chi non ci vuole bene, chi non vuole il bene. Essere buoni, dunque, significa lasciarci conquistare dalla benevolenza per operare nel bene.
San Paolo ci dice: “Siate invece benevoli gli uni verso gli altri, misericordiosi, perdonandovi a vicenda come Dio ha perdonato a voi in Cristo” (Ef 4,32).
Vivere la benevolenza significa diventare uomini per gli altri, come Gesù è tutto per noi. Pensiamo all’ultima cena quando, Gesù «prese il pane, rese grazie, lo spezzò e lo diede loro dicendo: "Questo è il mio corpo, che è dato per voi; fate questo in memoria di me". E, dopo aver cenato, fece lo stesso con il calice dicendo: "Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue, che è versato per voi”» (Lc 22,19-20).
Pertanto se vogliamo davvero mostrare la gioia di essere benevoli e buoni dobbiamo fissare il nostro cuore in Gesù imitandolo: “In questo abbiamo conosciuto l'amore, nel fatto che egli ha dato la sua vita per noi; quindi anche noi dobbiamo dare la vita per i fratelli” (1Gv 3,16).
La carità è anche l’anima della benevolenza: si è benevoli se si è caritatevoli.
San Paolo stupendamente ci dice: “La carità è magnanima, benevola è la carità; non è invidiosa, non si vanta, non si gonfia d'orgoglio, non manca di rispetto, non cerca il proprio interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, non gode dell'ingiustizia ma si rallegra della verità. Tutto scusa, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta” (1Cor 13,4-7). E scrivendo ai cristiani di Colossi dice: “Ma sopra tutte queste cose rivestitevi della carità, che le unisce in modo perfetto. E la pace di Cristo regni nei vostri cuori, perché ad essa siete stati chiamati in un solo corpo. E rendete grazie!” (Col 3,14-15).
A Maria, Madre della benevolenza, affidiamo con fiducia, con gioia e con dedizione, il nostro vivere nella benevolenza.

Don Adriano | Ottobre 2013

MENSA DEI POVERI

Opere caritatevoli per i poveri
Mensa via Belfiore 12, Torino
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domenica e festivi dalle ore 9.00 alle 11.00
Distribuzione pacchi viveri alle famiglie bisognose:
sabato dalle ore 9.30 alle 12.00
Mensa preserale calda per i senzatetto:
da lunedì a venerdì dalle ore 14.30 alle 17.00 

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CENTRO DI ASCOLTO

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10152 Torino
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Nei centri di ascolto di Torino e Casanova continua l'accoglienza rispettando le norme vigenti relative al distanziamento e all'uso della mascherina

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Aperto ogni domenica e festivi dalle 15 alle 18.
Don Adriano riceve il sabato dalle 6,30 alle 11. Segue celebrazione eucaristica.
Per partecipare alle celebrazioni a Casanova presiedute da don Adriano, è possibile prenotare il pullman telefonando a Michelina al numero 349.2238712. Partenza da Settimo T.se ore 13,00 – Da Piazza Maria Ausiliatrice – Torino ore 13,45.