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Il regno dei cieli

Sintesi dell'incontro del primo venerdì del mese di febbraio 2017
Dalla relazione di S.E. Mons. Marco Arnolfo - Vescovo

Le parabole sono racconti che Gesù fa con questo stile e perchéintende rivelare cose nascoste fin dalla fondazione del mondo.
Quindi il linguaggio paraboliconon vuole essere un linguaggio strano; esso ci aiuta a scoprire la realtà che c’è, ma occorre avere uno spirito forte di osservazione, saper guardare come il contadino che sa riconoscere un campo di grano anche quando è appena seminato e non è ancora arrivato il tempo di vedere il grano crescere, giungere a maturazione, però c’è già, anche se è sotto terra.
Laparabola ci aiuta a svelare questo segreto, cioè la presenza e l’esistenza di una cosa. Leparabole del capitolo 13 del Vangelo di Matteo hanno tutte un argomento, e sono raccontate per spiegare una cosa importantissima di cui non possiamo fare a meno: il Regno del cieli.Tra l’altro Matteo chiama Regno dei cieli quello che in Marco e in Luca viene chiamato Regno di Dio, ma è la stessa realtà.
Allora tutti siamo invitati a unirci, vorrei dire, in questa caccia al tesoro perché come nella caccia al tesoro ci si mette in squadre, quindi si lavora anche insieme, dobbiamo avere degli indizi per riconoscere la strada che ci porta al tesoro.
Così anche noi dobbiamo, attraverso le parabole, ricevere degli indizi, delle indicazioni per capire dove e come trovareil Regno di Dio, il Regno dei cieli.Questo è il grande tema che Gesù cerca di spiegare con le parabole.
C’è una prima indicazione che èmolto chiara, e cioè che il Regno dei cieli è qualcosa di piccolo, come può essere il granello di senape o come un seme buttato nel terreno, ma è qualcosa di vivo che deve crescere e che deve portare frutto.
Quindi il Regno dei cieli, ecco il primo grande indizio che troviamo nella caccia al tesoro, è in mezzo a noi, è qualcosa di vivo, piccolo, ma che cresce e porta frutto.
C’è un altro indizio importante, che noi possiamo ricavare dalle parabole successive: il Regno dei cieli è simile a un tesoro nascosto nel campo; un uomo lo trova, lo nasconde e, pieno di gioia, vende tutti i suoi averi e compra quel campo.QuestoRegnoè un tesoro di valore inestimabile che riempie di gioia quell’uomo; zappando lo trova in quel campo semplicemente facendo il suo lavoro.
Dio offre a tutti questa opportunità per incontrarlo; è un dono gratuito, ma tocca a noi riconoscerlo.
In un’altra parabola Gesù dice che il Regno di Dio è simile a un mercante che va in cerca di perle preziose; trovata una perla di grande valore, va, vende tutti i suoi averi e la compra.
In questa parabola la caratteristica importante che ci viene offerta èquella della bellezza del Regno di Dio che viene espressa attraverso una perla preziosa.Nonc’è bellezza più grandedi quella dellapresenza di Dio in mezzo a noi.
Questa parabola ci fa capire che dobbiamo saper riconoscere ciò che è veramente bello e veramente prezioso nella perla, cioèsaper riconoscere nella perla la preziosa presenza di Dio in mezzo a noi.
C’è anchela parabola delRegno dei cieli che è simile ad una rete gettata nel mare che raccoglie ogni genere di pesci, e quando è piena i pescatori li separano:mettono i buoni nei canestri e buttano via i cattivi; così sarà alla fine del mondo. Questa parabola ci indica che Dio non esclude nessuno, quella rete tira su tutti i pesci;infatti tutti sono invitati a entrare nel cuore di Dio.
Quando Gesù ha chiamato Pietro gli disse che lo avrebbe fatto pescatore di uomini, di tutti gli uomini, non solo dei buoni, ma anche dei cattivi; Gesù non è venuto per i sani, ma per i malati e per i peccatori.Tutti siamo chiamati ad entrare nel cuore di Dio, ma anche a diventare come Gesù.
Leparabole ci fanno capire che il Regno di Dio è Dio che regna in mezzo a noi.Gesù incarna queste parabole, e lui è il vero tesoro prezioso che è venuto in mezzo a noi come un seme, come un granello di senape piccolo, nato a Betlemme e cresciuto in mezzo a noi.
San Matteo nel suo Vangelo si rivolge in modo particolare ai cristiani per far capire che proprio Gesù è quel tesoro nascosto, è quella perla preziosa che deve essere riconosciuta; è proprio lui quello di cui parlavano i Profeti.È lui il Messia che va riconosciuto, quindi Matteo, in particolare si rivolge ai cristiani che rischiano di non riconoscere Gesù in mezzo a loro, ma si rivolge a tutti, anche a noi. San Matteo è colui che prima faceva l’esattore delle tasse; era preoccupato dei suoi soldi, aveva il suo bel mestiere, ma quando arriva Gesù che lo chiama, lascia tutto, riconosce in Gesù quella perla preziosa, quel tesoro, per cui vale la pena di lasciare tutto per scegliere lui e seguirlo, perché Gesù è la fonte vera della felicità e della gioia.
Questo Regno viene in mezzo a noi, ci coinvolge, ci contagia, come ha chiamato gli apostoli, così chiamaciascuno di noi a diventare collaboratoriper diffondere questo Regno.
Ecco la grande missione che Gesù rivolge a noi questa sera; il Regno dei cieli è piccolo, ma nei nostri cuori è destinato a crescere, ad illuminare la nostra vita, a contagiarci sempre di più in questa mentalità nuova di amore e di bontà, per far diventare anche noi apostoli e missionari di questo Regno, perché anche noi facciamo arrivare Gesù nel cuore degli altri.
Gesù ha conquistato il nostro cuore e noi dobbiamo diventare con lui, in modo sempre umile e rispettoso, capaci di far conquistare il cuore dei nostri fratelli;rendiamoci allora disponibili.Nella celebrazione della Messa invocheremo:“venga il Tuo Regno” perché, solo se Gesù regna nei nostri cuori, sulla terra allora ci sarà la gioia, la pace, la giustizia e la verità.

M. M.

 

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(Don Adriano)