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Tumore alla ghiandola linfatica

Mi chiamo Selena e sono una ragazza di 23 anni.
La mia storia di sofferenza è terminata grazie a un vero e proprio miracolo del Signore. Ora vi racconto, trasmettendo a tutti voi che siete numerosissimi, la gioia di aver ricevuto la grazia dopo un lungo e travagliato cammino nella malattia, testimoniando quanto è grande e compassionevole il Signore.
Era il 16 maggio 2009 e quel giorno avrei ricevuto la S. Cresima. Nel pieno dei preparativi, andai casualmente sul balcone con mia zia a prendere una boccata d'aria e lei, osservandomi, si accorse che c'era qualcosa di anomalo. Mi fece notare che al lato sinistro del collo avevo un gonfiore. Mi toccai e in effetti sotto le mani sentivo come una specie di ciste di discreta dimensione, ma essa, in quel momento, non mi creava nessun fastidio, tanto meno dolore.
La giornata trascorse tra festeggiamenti e auguri, ma io non mi sentivo felice. Dentro di me c'era una grande ansia e preoccupazione per quel gonfiore al collo, tanto è vero che la sera stessa mi recai al pronto soccorso. Mi fecero un'ecografia: la tiroide rientrava nella norma e mi mandarono a casa dicendomi di stare tranquilla perchè era una ciste che si sarebbe asciugata da sola. Mi tranquillizzai a sentire quelle parole del medico.
Il tempo passò, ma l’infiammazione al collo si estendeva sempre di più. Allora mio padre decise di farmi visitare da un altro specialista il quale mi diagnosticò un fattore genetico che avevo dalla nascita e che si sarebbe manifestato nell'adolescenza.
Nulla di preoccupante, avrei dovuto fare un ago spirato o una risonanza magnetica per poi sottopormi ad un piccolo intervento chirurgico. Ma io, a causa di una grande paura, rimandai ogni ulteriore indagine diagnostica. Avevo anche deciso di non farmi più vedere più da nessun medico, però, nel frattempo, il gonfiore crescendo si notava sempre di più, tanto è vero che anche d'estate mettevo i foulards perchè mi vergognavo. Ma nonostante le continue insistenze dei miei genitori per recarmi dal mio medico, io lasciavo passare il tempo.
Allora mio padre decise di accompagnarmi presso il Monastero abbaziale di Casanova per incontrare don Adriano Gennari e chiedergli preghiere di intercessione su di me. Dopo un’intensa preghiera don Adriano mi disse: “Selena, non perdere altro tempo, va’ subito a fare esami specifici e approfonditi perché questo gonfiore non è da sottovalutare”.
Nel mese di aprile 2010 iniziai ad avere la febbre. Tutti i giorni andavo dal mio medico curante che, convinto si trattasse di influenza, mi imbottiva di cortisone e antibiotici. Ma la febbre andava via un giorno e poi tornava. Per di più mi venne un’enterite, così, ormai debilitata, mi armai di coraggio e andai al pronto soccorso di Moncalieri. Gli esami del sangue erano tutti sballati. I dottori si allarmarono anche per il gonfiore al collo e mi ricoverarono d'urgenza. Fecero la biopsia e, purtroppo, l’esito fu drammatico: tumore. Mi diagnosticarono un linfoma di Hodgkin al IV stadio B, il più grave.
Pertanto mi trasferirono all'IRCC (Istituto di Ricerca Contro il Cancro) di Candiolo, dove rimasi per un mese. Mi misero il catetere centrale venoso, mi effettuarono la biopsia al collo e quella ossea. Il mio tumore era molto grave. Era partito dalla ghiandola linfatica del collo, ma si diffuse al torace, alle ghiandole mammarie, al fegato, alla milza, alle ossa, al midollo e anche nel sangue. Le speranze di guarigione erano minime.
Papà, molto credente e assiduo frequentatore delle celebrazioni di don Adriano, dove presta anche servizio come volontario, mi fece mettere subito in preghiera durante la celebrazione eucaristica e l’adorazione e tanta, tanta gente ha pregato con lui per la mia guarigione.
I medici mi comunicarono che avrei dovuto iniziare subito una chemioterapia mirata: era molto aggressiva, la più forte a disposizione dei medici.
In quel momento così difficile e delicato ho ricevuto dal Signore una forza incredibile che mi ha dato la possibilità di affrontare questa chemioterapia.
Combattevo per me, ma soprattutto per la mia famiglia che soffriva con me. Papà e mamma erano sempre accanto a me con il rosario in mano a pregare, pregare e pregare e con loro anche don Adriano con la sua incessante ed efficace preghiere e tutto il Cenacolo Eucaristico della Trasfigurazione.
Il mio calvario iniziò sottoponendomi a dodici chemioterapie. I miei capelli cadevano, il mio viso era giallo, il mio corpo completamente senza forze ed ero dimagrita notevolmente a tal punto che pesavo solo 36 kg. Ho sofferto tantissimo, solo il Signore sa quello che ho passato. Mi addormentavo pregando, terrorizzata di non svegliarmi più. Già dopo due chemio i risultati della scintigrafia non riscontravano più cellule tumorali. I dottori rimasero stupiti da quei risultati. Io scoppiai in un grande pianto liberatorio e guardando verso il cielo urlai: "Grazie Signore mio". Continuai a fare le cure facendo avanti e indietro da quell'ospedale che ormai era diventato la mia seconda casa. Quando i dottori con le lacrime agli occhi mi guardarono dissero: "Brava Selena, ce l'hai fatta. Sei stata più forte tu di questo male". Io sapevo che era tutto merito dell’intervento del Signore che ha avuto compassione di me. Intanto gli esami successivi continuarono a dare esito negativo.
I medici mi informarono che, purtroppo, a causa delle chemio molto forti e aggressive, le ovaie erano state gravemente compromesse portandomi così alla sterilità. Però, dopo un breve periodo di tempo incominciai ad accusare nausea e vomito per cui mi recai all’Ospedale S. Croce di Moncalieri dove, dopo alcuni accertamenti i medici constatarono e mi comunicarono che ero incinta. La grandezza e la tenerezza del Signore hanno fatto sì che, dopo 4 mesi dalla mia ultima chemioterapia, io rimanessi incinta regolarmente, cosa impossibile per il mondo della medicina. I medici manifestarono la loro incredulità per un fenomeno così straordinario, ma io non ero incredula perché sapevo che il Signore era stato infinitamente misericordioso perché, dopo tanta sofferenza, aveva operato in me. Il ginecologo, analizzando la mia situazione generale, cercò di farmi capire che sarebbe stato opportuno abortire. Consultai allora i medici del Centro di Candiolo, che mi avevano curata in precedenza e quelli del Sant’Anna di Torino. Tutti si espressero nello stesso modo, cioè che in quel momento non era consigliabile portare avanti la gravidanza. Io non mi arresi e portai avanti il grande dono della maternità.
Di tanto in tanto mi recavo da don Adriano per continuare il cammino di preghiera che accompagnava e sosteneva la mia gravidanza la cui scadenza era prevista per il 2 novembre 2011. Io mi rivolsi al Signore chiedendogli che la mia piccola nascesse il 22 ottobre, il giorno della festa di papa Karol Wojtyla a cui sono molto devota.
Infatti, il 22 ottobre 2011 nacque la piccola Beatrice Giovanna Paola, di parto spontaneo e fu la prima nascita di quel giorno presso l’ospedale Sant’Anna di Torino. Adesso io e la mia piccola stiamo bene e sono felice. Ringrazio ogni giorno nostro Signore Gesù per avermi salvato la vita, per il dono di una meravigliosa creatura e per avermi fatto capire e apprezzare il valore inestimabile della vita.
Con grande riconoscenza rendo lode e grazie al Signore.
Ringrazio don Adriano per le efficaci preghiere di intercessione e il suo Cenacolo per aver pregato per me.
Allego certificati medici.

MENSA DEI POVERI

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Per partecipare alle celebrazioni a Casanova presiedute da don Adriano, è possibile prenotare il pullman telefonando a Michelina al numero 349.2238712. Partenza da Settimo T.se ore 13,00 – Da Piazza Maria Ausiliatrice – Torino ore 13,45.