Pubblicato in Testimonianze 2009
La sera del 18-05-2005 Davide ebbe un grave incidente con la moto. Quando giungemmo al pronto soccorso i medici non ci nascosero quanto la situazione fosse seria. Infatti, in seguito al grave trauma toracico, riportò fratture multiple alle coste, rottura della trachea e frattura a quattro vertebre lombari.
Al problema respiratorio, che si presentò da risolvere immediatamente, seguiva l’incognita della grave lesione ad una vertebra. Trascorremmo la notte in attesa che la situazione potesse essere meglio definita perché non si capiva bene quale fosse la decisione immediata da prendere a causa delle complicanze che si riscontravano col passare del tempo. Si può immaginare la nostra angoscia mentre attendevo di fronte alla porta della sala di rianimazione. Il mio unico pensiero era rivolto a Dio perché solo Lui poteva sostenermi e aiutare Davide che ci lasciarono vedere per pochi minuti. Dopo 24 ore fu trasferito nel reparto di terapia intensiva; respirava con l’aiuto di un apparecchio. Nel frattempo si è verificata una emorragia polmonare e quindi dovette essere collegato subito ad un aspiratore drenante.
I neurochirurghi si tenevano pronti per intervenire sulla colonna vertebrale appena si fossero risolti i problemi di ventilazione polmonare. Sono quasi sempre rimasta vicino a nostro figlio che non si lamentava mai per il dolore, ma leggevo nei suoi occhi il pensiero fisso che non lo abbandonava mai: “Camminerò ancora? Ritornerò come prima?”.
Un pomeriggio, mentre Davide riposava, io mi avvicinai alla finestra della camera e rivolsi gli occhi pieni di lacrime al cielo. In quel momento qualcuno mi sfiorò la spalla: era una suora del Cottolengo che assisteva una consorella; si informò della situazione di mio figlio e, con molta semplicità e dolcezza, mi invitò a non disperare e mi assicurò che avrebbe comunicato a don Adriano quanto fosse necessario pregare intensamente per Davide. Provai un sollievo immediato e la tensione di quei giorni si dissolse e mi sentii serena e pronta ad affrontare la situazione.
Davide fu dimesso dopo due settimane e non fu necessario l’intervento chirurgico anche se, immobilizzato in un busto, impiegò quattro mesi a riprendere la sua autonomia.
Io, all’epoca dell’incidente di Davide ero appena uscita da una situazione difficile risolta con un intervento chirurgico; con l’aiuto di Dio riuscii a dargli tutta l’assistenza di cui aveva bisogno. Quel periodo lo vivemmo senza tormenti, ma con la consapevolezza che ci sarebbe stata la ripresa mentre mi occupavo di mio figlio come se fosse un neonato. Giorno per giorno uscì dal suo mutismo fino a manifestarmi con gioia e fiducia di sentirsi ritornare alla vita.
In quei giorni ci telefonò don Adriano che, con la sua voce gioiosa e sicura che lo distingue, chiedeva notizie di Davide che il 10 ottobre riprese il lavoro.
Da tempo sentivo la necessità di raccontare questa mia esperienza, ma soprattutto voglio rendere quel grazie che ho imparato a rivolgere ogni giorno a Gesù, a don Adriano e a tutto il Cenacolo Eucaristico della Trasfigurazione, le cui preghiere di intercessione hanno ottenuto dal Signore la guarigione di mio figlio.
Pubblicato in Testimonianze 2009
In questi ultimi tempi ho potuto sperimentare la potenza misericordiosa del Signore che, in diverse situazioni, mi ha donato la guarigione. Nel mese di maggio 2007 soffrivo a causa di un insopportabile male al ginocchio destro.
Il primo venerdì del mese di giugno mi recai, come è mia consuetudine da circa dieci anni, presso la chiesa Nostra Signora della Salute per partecipare alla santa messa e all’adorazione eucaristica. Quando don Adriano è passato in mezzo ai fedeli con Gesù Eucaristia io stavo pregando perché il Signore mi liberasse da questo male. In quel momento ho sentito un forte calore che mi ha avvolta completamente. Mentre tornavo a casa ho avvertito un dolore fortissimo al ginocchio, come se degli aghi mi pungessero; dal giorno successivo però non ho più avuto alcun dolore.
Nel mese di dicembre dello stesso anno un improvviso dolore al braccio sinistro mi impediva di muoverlo come se fosse fratturato. Anche in questo caso in seguito alla preghiera intensa del primo venerdì del mese di febbraio 2008 ho potuto riprendere gradualmente l’uso del mio braccio e il dolore è ormai completamente scomparso. Inoltre ero afflitta da un fastidioso e persistente dolore all’orecchio sinistro. Le prime cure mediche non avevano dato alcun risultato; ero molto preoccupata perché non riuscivo più a sentire bene e temevo di perdere l’udito. Durante la celebrazione eucaristica di un lunedì, mentre chiedevo al Signore di liberarmi da questo grave problema di udito, ho sentito tanta gioia nel cuore che mi ha sollevata dalle mie preoccupazioni. Il giorno seguente l’udito è tornato normale e continuo tuttora a sentire bene.
Ringrazio e lodo il Signore perché non ci abbandona mai se noi lo preghiamo con fede e apriamo il nostro cuore al Suo grande amore.
Ringrazio don Adriano e tutto il Cenacolo Eucaristico della Trasfigurazione per le intense preghiere di intercessione.
Pubblicato in Testimonianze 2009
Due genitori sono felici: attendono la nascita di una bambina tanto desiderata. Questa gioia è stata presto infranta dall’esito della prima ecografia che evidenziava un'ernia diaframmatica. Secondo i medici ciò costituiva un grave pericolo per la sua vita perché causava lo spostamento degli organi addominali con conseguente compressione sui polmoni tanto che la bambina, al momento della nascita, poteva avere gravi difficoltà respiratorie e quindi anche morire per asfissia. I genitori non si scoraggiarono; si recarono subito da don Adriano esponendogli il problema e l'angoscia che portavano in cuore. Lui pregò intensamente su di loro e soprattutto sulla mamma rassicurandoli che avrebbe continuato ad aiutarli con la preghiera. Intanto i genitori decisero di recarsi presso una clinica dove erano già stati affrontati in precedenza casi analoghi e lì trovarono medici disposti a prendersi cura di questo difficile caso.
Al termine della gravidanza la bambina è nata con parto cesareo ed è stata subito sottoposta a cure intensive. Dopo 36 ore i medici constatarono che potevano intervenire chirurgicamente. Terminata l’operazione assicurarono che, nonostante le difficoltà previste e impreviste, tutto era andato bene e disposero per la nutrizione parenterale della bambina.
Dopo venti giorni i medici, considerato il miglioramento generale, disposero che la piccola fosse alimentata finalmente per via orale, ma si manifestò subito un reflusso gastro-esofageo per cui fu necessario un ulteriore intervento al fine di posizionare correttamente lo stomaco.
Intanto don Adriano, tutto il Cenacolo Eucaristico della Trasfigurazione e moltissime persone continuavano a pregare.
La piccola venne sottoposta al nuovo intervento. Trascorsero altri venti lunghi giorni di ansiosa attesa, sempre con la viva speranza di poter avere buone notizie definitive, facendo affidamento soprattutto sull’aiuto del Signore per le continue ed efficaci preghiere di intercessione di don Adriano, del Cenacolo e delle nostre.
Finalmente i medici furono in grado di sciogliere la prognosi e iniziarono a nutrirla con il latte. Il reflusso gastro-esofageo non si era più manifestato e l’alimentazione continuò regolarmente. Con il trascorrere dei giorni la speranza prendeva sempre più consistenza finché si ebbe la certezza che il caso era definitivamente risolto. Ormai tutti erano sicuri che la guarigione era avvenuta. Non solo, ma si è constatato che si trattò di un vero miracolo quando, nei giorni seguenti, nello stesso ospedale si verificò un altro parto di un bambino affetto dalla medesima patologia ma, anche se i medici si prodigarono analogamente per risolvere questo caso, purtroppo il piccolo morì poco dopo l’intervento.
Ringraziamo Gesù per averci conservato la bambina che ora cresce in salute, vispa e allegra portando nella famiglia la gioia del Signore.
Grazie, don Adriano, perché le tue fervide preghiere di intercessione hanno ottenuto dal cuore misericordioso di Dio questo prezioso dono! Grazie anche al Cenacolo Eucaristico della Trasfigurazione e a tutti coloro che incessantemente hanno pregato.