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Testimonianze

Le testimonianze sono depositate presso la sede dell'Associazione Cenacolo Eucaristico della Trasfigurazione.

Guarigione da ulcera all'esofago

Voglio rendere grazie al Signore per avermi consesso, pregando intensamente, il dono della guarigione di mio padre.
Il 2 giugno 2021, mio papà, vedovo di 86 anni, mi disse che non era stato bene nella notte avendo avuto forti dolori all’addome e le feci nere.
Ciò mi ha preoccupato molto e mi ha fatto capire che non c’era molto tempo da perdere. Subito ci siamo consultati in famiglia e abbiamo deciso di telefonare al medico della mutua che ci segue da anni che ci rispose: “Non perdete tempo! Andate subito al pronto soccorso”. Nel frattempo io ho chiamato don Adriano informandolo di tutto ciò che era accaduto a mio padre. Don Adriano mi ha subito assicurato che l’avrebbe messo in preghiera e l’avrebbe ricordato nella celebrazione eucaristica. Ho chiesto preghiere anche ad alcune amiche e volontarie del Cenacolo Eucaristico della Trasfigurazione con le quali ho condiviso il servizio alla mensa dei poveri del Cenacolo per alcuni anni.
Quando siamo arrivati al pronto soccorso dell’ospedale Molinette, verso le ore 15, ci registrarono subito e, dopo pochi minuti, ci chiamarono. Il medico e l’infermiera compresero subito che si trattava di un sanguinamento interno e così sistemarono mio papà su una barella adatta per il trattenimento; lo salutammo con il nodo in gola e venne portato velocemente a fare esami approfonditi. Alle ore 17 mi ha chiamato la dottoressa che si era presa cura di mio padre, informandomi che era già stata eseguita una gastroscopia ed è stata riscontrata un’ulcera all’esofago. Hanno “messo” una clip ed è stato spostato in un reparto di geriatria.
A questo punto incominciò il calvario per lui e per noi a causa dei divieti per il covid, in quanto i pazienti non potevano ricevere visite; così mio papà, già affetto da sordità acuta, si sentiva maggiormente isolato e solo.
La dottoressa che lo aveva accolto in reparto ci ha permesso di salutarlo dall’esterno della porta d’ingresso in quanto papà si trovava a metà corridoio.
Io venerdì ho partecipato alla celebrazione eucaristica presso la chiesa di s. Barbara presieduta da don Adriano portando nel cuore a Gesù mio padre. Al termine della celebrazione ho incontrato don Adriano e l’ho aggiornato in merito alla situazione molto delicata e preoccupante di mio padre. Don Adriano mi ha risposto che avrebbe intensificato la preghiera e che avrebbe chiesto con insistenza al Signore il dono della guarigione.
Con sorpresa, sabato papà ha incominciato ad alimentarsi e domenica pomeriggio sono riuscita a salutarlo personalmente per qualche minuto. Al pomeriggio partecipai alla celebrazione eucaristica presso la chiesa abaziale di Casanova e chiesi ancora a don Adriano di continuare a pregare per mio papà; lui mi ha assicurato che presto papà sarebbe tornato a casa guarito.
Altre vicissitudini si sono interposte, ma, via via, tutto è stato egregiamente superato. Il venerdì è stato eseguito il controllo gastroscopico e l’esito è stato negativo in quanto l’ulcera risultava cicatrizzata. Verso sera è stato dimesso ed è ritornato finalmente a casa.
La gioia del Signore ha colmato il mio cuore e il cuore di coloro che hanno pregato per papà. Ringrazio con riconoscenza il Signore Gesù che ha operato meraviglie. Ringrazio anche don Adriano che ha incessantemente pregato per papà e che sa donare a tutti uno sguardo sorridente e, con la sua solida fede ha chiesto e ottenuto in dono dal Signore la guarigione di mio papà.

Insperata guarigione da Covid 19

Premetto che sono stata autorizzata a scrivere questa testimonianza da mio padre.

Alla fine del mese di marzo 2021 mio padre si ammala di coronavirus. Non aveva febbre ma si sentiva molto stanco e non aveva appetito. Gli monitoravo la saturazione su indicazione del medico di base che oscillava tra 88 e 90. Il giorno della Santa Pasqua la saturazione scende a 80 allora, contattato il medico dell'USCA, attivato dal medico di famiglia, il dottore decide di prescrivermi una bombola di ossigeno perchè data la situazione era indispensabile. Però, purtroppo l'ossigeno non è stato sufficiente perchè il giorno successivo, Lunedì dell'Angelo, la saturazione era a 62. A questo punto ho contattato don Adriano il quale era già informato riguardo la situazione clinica di mio papà e mi ha suggerito di chiamare il 118. Io auspicavo che il medico del 118 mi prescrivesse altre bombole di ossigeno, invece ha capito che era fondamentale per mio papà il ricovero: era il giorno 5 aprile 2021!

Malgrado il babbo fosse sempre sfebbrato gli hanno diagnosticato polmonite bilaterale da COVID 19, messo la maschera Venturi perchè il casco non lo sopportava e l'ossigeno al massimo. Io telefonavo in ospedale ogni giorno e i medici considerando tutte le sue patologie pregresse (due carcinomi all'intestino retto e dopo 20 anni al colon, embolia polmonare, broncopneumopatia cronico ostruttiva, ipertrofia prostatica) erano molto prudenti nel formulare giudizi. Un triste pomeriggio, erano già passati 10 giorni, mi telefona un dottore del reparto e il fatto che fosse il medico a telefonarmi mi ha preoccupata...
Avevo ragione in quanto senza mezzi termini mi dice che la polmonite di mio padre non era migliorata poiché le flebo di antibiotico che gli avevano fatto non avevano prodotto alcun risultato e che avrebbero somministrato un altro tipo di antibiotico con un principio attivo diverso ma se anche questo non avesse fatto effetto, purtroppo, non ci sarebbe stato più nulla da fare. Al termine della telefonata ero distrutta! Ho telefonato a don Adriano che domandava quotidianamente notizie di mio papà, disperata, quasi piangente e lui mi ha rincuorata dicendomi che entrambi dovevamo intensificare la preghiera. Ero affranta ma la mia fede nel Signore e nella Madonna della Salute mi sostenevano. Pregavo giorno e notte Gesù, Maria, Giuseppe, perchè temevo di perdere il mio caro babbo, infatti, quando di pomeriggio telefonavo in ospedale per avere il bollettino medico di papà mi prendeva una fortissima tachicardia. Finalmente dopo 4 giorni una dottoressa mi ha detto, con sorpresa, che la nuova terapia stava facendo effetto e due giorni dopo è stato possibile fare una videochiamata che mi ha permesso di vedere il mio babbo oltre che sentirlo al telefono; lo vidi pallido, dimagrito e con le mani, i polsi e le braccia viola. Ha fatto ritorno a casa in ambulanza il giorno 8 maggio. Era finalmente guarito; negativo al tampone molecolare fatto per 2 giorni, rimaneva ancora difficile la deambulazione in quanto era molto provato non solo fisicamente ma anche psicologicamente. Sono trascorsi sette mesi, ora cammina ed è ritornato ad essere sereno.

Papà ed io ringraziamo il Signore per tutto ciò che ha elargito su di lui, durante il periodo di intensa sofferenza e don Adriano sempre disponibile ad ascoltarci, sostenerci, a incoraggiarci e a continuare la sua intensa preghiera su di lui.
Con questa testimonianza vorremmo dare speranza a tutte le persone che si trovano in un periodo buio nella loro vita; proprio quando tutto sembra perduto lì inizia l'opera meravigliosa del Signore.

 

Regressione di un sospetto sarcoma alla gamba

All'inizio del mese di novembre, per un caso, mi accorgo di avere un gonfiore strano all'altezza del femore sinistro, all'interno coscia. Alla mia prima impressione, sembrava essere un comune foruncolo sottocutaneo che si sarebbe poi risolto in un tempo relativamente breve, ma questo non avveniva. Considerato il perdurare della cosa, mi sono rivolto al medico di famiglia, il quale, per caratteristiche fisiche di tatto e mobilità di questo gonfiore, mi mandava a fare un'ecografia per valutarne meglio la natura. All'atto dell'ecografia, considerata l'ambiguità di quanto rilevato, il giorno dopo facevo un Ecodoppler che però, come la precedente diagnostica, non riusciva a dare un referto definito. Al che venivo invitato a fare una visita specialistica da ortopedico il quale, considerata la natura particolarmente ambigua della cosa (sospetto sarcoma), mi ha poi prescritto una risonanza magnetica con e senza mezzo di contrasto. Quest'ultimo esame, riscontrava l'effettiva presenza di una lesione di 2 cm. ed il referto citava testualmente: "i reperti sono compatibili con una lesione dei tessuti molli con caratteristiche di attività e necessitano di valutazione specialistica ai fini dell'exeresi e valutazione istologica" e tutto questo risultava essere abbastanza inequivocabile.
Il sabato successivo, sono stato da don Adriano, nel Monastero abbaziale di Casanova, al fine di chiedere sue preghiere di intercessione e lui mi ha accolto con un grande sorriso paterno assicurandomi la sua preghiera; ho fatto poi lo stesso tutti i martedì e i sabati successivi.
Nella mattinata di un lunedì successivo all'incontro con don Adriano, il giorno medesimo della prima visita presso il Centro Oncologico al quale mi sono rivolto, sentivo, al tatto, una leggera diminuzione della lesione, ma questa mia sensazione non ha comunque cambiato l'iter al quale i medici hanno ritenuto di dovermi sottoporre, programmando una visita chirurgica per l'asportazione della massa e conseguente esame istologico; per tranquillizzarmi, i medici mi hanno rassicurato sulla dimensione piuttosto esigua della lesione, ma mi comunicavano che era comunque necessario agire in tempi brevi. Il giorno della visita da parte del chirurgo del centro, a 15 giorni circa di distanza dalla prima visita, mi accorgevo che, al tatto, la lesione era sparita. Il medico, tastando ripetutamente e in modo molto accurato, non riscontrava alcuna anomalia di lesione sottocutanea.
A distanza di due mesi dall'ultima visita, su indicazione del chirurgo oncologo, effettuavo una nuova visita chirurgica, presentando una nuova risonanza magnetica la quale evidenzia comunque la presenza di una neoformazione di 9 mm, anzichè i 20 mm. originari ma che, per caratteristiche di netta regressione, non è clinicamente rilevabile, ma solo da tenere sotto controllo.
Da una prospettiva terribilmente difficile, con la quale è iniziata questa mia disavventura, sono giunto ad una prospettiva molto più rassicurante che mi tranquillizza in merito al mio futuro. Ringrazio e benedico il Signore che mi ha concesso la grazia preziosa della vita e ringrazio don Adriano il quale con le sue incessanti preghiere di intercessione, mi ha accompagnato in ogni istante del periodo di angoscia al quale io e la mia famiglia eravamo sottoposti. Dio benedica don Adriano e il Cenacolo Eucaristico della Trasfigurazione per la sua santa opera.

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